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Basilicata e Dintorni

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Puglia

Qui troverete un elenco di siti da non perdere durante il vostro viaggio in Basilicata con alcune tappe fondamentali nella vicina Puglia.

MARTINA FRANCA

Fondata nel X secolo sul colle San Martino da alcuni profughi tarantini che fuggirono dalle invasioni saracene, Martina venne ampliata nel trecento da Filippo d’Angiò principe di Taranto. Il principe per favorire lo sviluppo della città concesse alcune franchigie e proprio per i privilegi di cui godettero i suoi abitanti fu chiamata “Franca” e “Martina” in onore di San Martino, patrono della cavalleria francese. Nei secoli successivi la città fu infeudata a varie famiglie come i Loffredo, i Brienne, gli Orsini e i D’Acquaviva quando nel XVI diventò possedimento dei Caracciolo che nella seconda metà del ‘600, edificarono lo splendido Palazzo Ducale nel luogo ove anticamente sorgeva il castello degli Orsini.

Nel ‘700, grazie allo sviluppo economico e alla crescita del settore agricolo e dell’allevamento, Martina Franca si sviluppa anche dal punto di vista urbanistico dando un nuovo volto all’attuale e splendido centro storico.
Con il contributo decisivo dato dal martinese Paolo Grassi, fondatore del “Piccolo” di Milano e sovrintendente della Scala, nel 1975 si da inizio ad una delle più importanti rassegne melodrammatiche italiane e internazionali che prende il nome di Festival della Valle d’Itria.

TARANTO

Antica e potente città della Magna Grecia, Taranto fu fondata nel 706 a.c. da coloni spartani che diedero vita a questa colonia per motivi di espansione e di commercio. Diede i natali ad Archita da Taranto e Livio Andronico, poeta e tragediografo, e fu molto amata da alcuni grandi della letteratura latina come Orazio, Virgilio, Properzio e Tibullo che soggiornarono a Taranto in cerca di ispirazione per le loro opere.

La città si sviluppa attorno ad un piccolo golfo, chiamato Mar Piccolo, chiuso da due penisole collegate dal ponte girevole e sul Mar Grande dove su un isolotto si trova il castello aragonese. La città offre architetture che testimoniano la sua storia e la sua cultura come alcuni antichi luoghi di culto, tra i quali i resti del Tempio Dorico e la Cripta del Redentore, i palazzi appartenuti alle famiglie nobili  come Palazzo Pantaleo e Palazzo d’Ayala Valva. A Taranto vi sono inoltre numerose chiese che vanno dal romanico al barocco della Cattedrale di San Cataldo, dal gotico della Chiesa di San Domenico Maggiore alle architetture delle chiese dalle linee rinascimentali e neoclassiche. Altra importante realtà storico-culturale è il Museo Archeologico Nazionale dove è esposta, tra l’altro, una delle più grandi collezioni di gioielli e manufatti di epoca magno-greca come gli Ori di Taranto.

ALBEROBELLO

La città di Alberobello è riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la  peculiarità architettonica del suo agglomerato urbano: è formata infatti da tipiche abitazioni circolari, chiamate “Trulli”, con il tetto a forma di cono, costruito a secco in scaglie di pietra calcarea chiamate “chiancole” di cui il suolo è ricco.
L’origine di questa peculiare struttura abitativa è da ricercare addietro nel tempo, quando, nella seconda metà del 500 i Conti di Conversano autorizzarono i contadini che lavoravano le terre in loco, a costruirsi delle abitazioni con muri a secco, senza utilizzare malta, di modo che, in caso di ispezione regia, potessero essere facilmente rimosse, e non si dovesse così pagare il tributo dovuto in caso di costruzione permanente di un villaggio. Questa condizione è rimasta in auge fino alla fine del 700, così l’abitato ha assunto la forma odierna, e si struttura in due rioni, “Aia Piccola” e “Monti”, che è possibile visitare, ammirando degli esempi singolari di costruzioni di trulli, come i “trulli siamesi”, la “chiesa a trullo” e il “trullo sovrano” con una struttura addirittura di due piani. E’ presente anche un “museo del territorio” che offre ottimi servizi culturali.

GROTTAGLIE

Chiamata “città della ceramica” per la sua antichissima e variegata produzione di ceramica, Grottaglie sorge su un suolo ricco di argilla, che ha da sempre favorito l’attività figulina. A partire dal ‘700 vi è una specializzazione nella produzione delle ceramiche che si possono dividere in due stili principali: «arte ruagnara» inerente alla produzione d’uso comune, con un forte legame al mondo contadino, e l’«arte faenzara», a carattere decorativo ed ornamentale, rivolto ad un uso più elitario.

Attualmente sono moltissime le botteghe artigiane attive nella produzione ceramica, che si possono visitare attraverso un percorso nel quartiere della ceramica detto  “Li cemenn’ri”, (nome che deriva dai comignoli che spuntano ovunque in presenza delle tante fornaci in cui si cuocevano i manufatti), ove è possibile acquistare oggetti tradizionali e moderni, caratteristici della produzione locale. Da visitare il “Museo della Ceramica”  alloggiato nel “Castello Episcopio”, della fine del 1300, che consta di cinque sezioni dedicate rispettivamente alla ceramica d’uso tradizionale, alla archologia, alla maiolica, ai presepi e alla ceramica contemporanea.

TRANI

Si hanno notizie certe della sua storia dal IX secolo quando, dopo la distruzione di Canosa da parte dei saraceni, la città fu dichiarata Sede Vescovile della Chiesa latina. La veduta del porto con la Cattedrale e il Campanile ricorda, con la sua darsena poligonale i siti costruiti dai Crociati sulle coste del Mediterraneo Orientale, mentre le vie strette e tortuose della Città Vecchia somigliano a quelle delle città d’Oriente e alle case veneziane.

Sulle acque trasparenti e tranquille si affacciano le chiese, i palazzi e i giardini della Città Vecchia che si addentra su una lingua di terra tra la mole del Castello Svevo e il porto. Da visitare la Cattedrale di San Nicola Pellegrino, costruita tra il 1056 e 1186, con un  magnifico portale incorniciato da fregi e figure scultoree, il lungomare e il centro storico con affascinanti palazzi quattrocenteschi  e chiese gotiche e barocche.

 

CASTEL DEL MONTE

Fatto costruire da Federico II intorno al 1240, Castel del Monte fu probabilmente una dimora di caccia, oltre che un edificio di rappresentanza che, eretto sulla collina più alta della zona, incarnava la potenza e la grandiosità dell’imperatore, considerato lo “stupor mundi” dell’epoca.

Di pianta ottagonale, con ai vertici del poligono altrettante torri a loro volta ottagonali, e diviso in sedici sale trapezoidali corredate da un corredo scultoreo che fonde elementi del repertorio classico, gotico e persino arabo, abbellito da un ricco mosaico pavimentale,  è il monumento-museo più visitato della Puglia, oggetto di grande suggestione per le sue caratteristiche architettoniche e artistiche ma anche per il legame con la carismatica personalità del suo committente. Incluso nel patrimonio Unesco dal 1996, è attualmente sede di numerose mostre, convegni, concerti, conferenze ed altre iniziative culturali.

OSTUNI E LA VALLE D'ITRIA

Conosciuta come la città bianca, dal colore abbacinante del suo abitato imbiancato a calce, Ostuni è una città il cui centro antico è arroccato su una ripida collina ed appare agli occhi dei visitatori come una fiabesco presepe. Abitata sin dal Paleolitico, conserva molte tracce delle antiche civiltà  Messapiche e Japigie (è presente anche un Museo delle Civiltà Preclassiche) ma sono evidenti soprattutto i resti della dominazione aragonese nella pianta ellissoidale dell’antico rione “Terra” e nella cinta muraria difensiva munita di torrioni.

Oltre al borgo antico è possibile visitare una serie di strutture rurali come frantoi medioevali ricavati nella roccia e antiche masserie, immersi nei secolari uliveti che ricoprono i sette chilometri di piana che separa la città dallo splendido mare. Da visitare la Cattedrale gotico-romanica dell’ Assunta, che spicca sul candido borgo antico per il colore caldo della pietra locale in cui è realizzata.

La Valle d’ Itria è una località che si estende in Puglia tra i comuni di Cisternino, Alberobello, Ceglie Messapica, Martina Franca, Locorotondo e Ostuni e consta di un territorio collinare di fertile campagna divisa in piccolissimi pittoreschi lotti di uliveti, orti e vigne da eleganti muretti a secco e  punteggiata da bianchi caratteristici trulli. Crocevia di flussi migratori e di incontri e scontri tra le diverse civiltà qui transitate, offre un paesaggio unico e la possibilità di visitare diverse strutture caratteristiche quali trulli, masserie fortificate, antichi insediamenti monastici basiliani e naturalmente gli antichi rioni dei comuni tra i quali si adagia.  

LECCE

Lecce sorge nel bel mezzo della penisola salentina, il famoso “tacco dello stivale” a metà strada tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio. Grazie alle temperature miti d’inverno e calde d’estate è un luogo da visitare in ogni periodo dell’anno. Per le sue tradizioni intellettuali meritò l’appellativo di Atene delle Puglie. Nonostante l’evoluzione dei tempi alla quale Lecce non è rimasta estranea, la città conserva ancora il suo aspetto di antica cittadina, che le conferisce un fascino particolare. Lo stile predominante è il barocco che qui assume forme  leggiadre e di tale peculiarità da non trovare riscontro in nessun’altra manifestazione del genere.

Il Capoluogo del Salento vanta un ricchissimo e variegato patrimonio monumentale  come poche altre città possono offrire. Patrimonio per la massima parte costituito da edifici sorti tra la fine del ‘500, quando lo stile rinascimentale stava per sfociare nel barocco, ed i principi del ‘700, quando il barocco accennava a forme di maggiore compostezza. È durante tale periodo che Lecce si arricchisce, per il mecenatismo della Chiesa, dei suoi più fastosi edifici ecclesiastici, nella cui costruzione maestri ed artigiani, hanno gareggiato per genialità e forza creativa, dando ad ogni nuova costruzione un’impronta inconfondibile di originalità.

Obbligata la visita alla Piazza di Sant’Oronzo, nel centro della città, con la statua del Santo Patrono e la presenza dell’anfiteatro romano. Interessantissimi anche i complessi di Piazza del Duomo col Palazzo del Seminario, l’Episcopio, la Cattedrale e la Torre Campanaria, la Basilica del Rosario, le Chiese di S. Chiara, S. Matteo, le Grazie. La Basilica di S. Croce, che risale ai secoli XVI e XVII, costituisce il più importante monumento dell’epoca e rappresenta la più alta espressione del Barocco Leccese. Attualmente molto viva dal punto di vista culturale, è collocata in una posizione geografica favorevole per raggiungere località balneari e turistiche suggestive come Otranto e la Grecia Salentine, Santa Maria di Leuca e Gallipoli.