Qui troverete un elenco di siti da non perdere durante il vostro viaggio in Basilicata con alcune tappe fondamentali nella provincia di Potenza.
DISTANZA DA MATERA: 92 Km
Venosa, città antichissima, ricca di eccezionali segni della stratificazione della storia e adagiata su un pianoro ai piedi del Monte Vulture. Città sannitica, fu conquistata dai Romani nel 291 a.C., divenendo una delle più importanti e ricche città del mondo antico, anche perché attraversata dalla Via Appia, forse la più importante arteria di comunicazione dell’antichità, collegamento tra Occidente e Oriente. Roma vi trasferisce poco dopo la conquista ben 20.000 coloni, conferendole più tardi il titolo di municipium, ossia città romana. Interessanti i resti dell’Anfiteatro romano, di epoca imperiale, avanzi di terme romane con bei mosaici, di un battistero paleo-cristiano e i ruderi della tomba di Marcello, console romano detto la Spada di Roma.
Città natale del più grande poeta della latinità, Quinto Orazio Flacco (65 a. C.) e successivamente possesso demaniale, appannaggio esclusivo di Federico II di Svevia. L’impianto urbano del centro storico di Venosa rappresenta uno degli esempi più interessanti della Basilicata, caratterizzato dalla continuità insediativa dell’area della città antica. Ancora perfettamente leggibili alcuni dei quartieri medievali della città caratterizzati da costruzioni in pietra locale con arcate a tutto sesto.
Uno dei monumenti più interessanti dell’Italia Meridionale è l’Abbazia della SS. Trinità, con connesso un monastero con cupola bizantineggiante, finestre bifore e trifore. L’interno dell’antica chiesa, impreziosito da affreschi di varie epoche, conserva l’incompiuta chiesa sveva con colonne corinzie e una ricca esposizione di reperti archeologici. Degni di attenzione, inoltre, i numerosi palazzi signorili, risalenti ad un periodo compreso tra il ‘600 e l’800, le chiese del ‘500 (ben 35), le catacombe ebraiche e paleocristiane del III –IV secolo d.C. e il poderoso Castello aragonese del 1470, costruito da Pirro del Balzo, su modello del Maschio angioino di Napoli, con armonioso loggiato del primo rinascimento. L’antico camminamento difensivo, una galleria seminterrata, tra le Torri Est e Sud, è oggi in parte occupata dal Museo Archeologico Nazionale.
DISTANZA DA MATERA: 102 Km
Frazione del Comune di Avigliano, posto in una stupenda posizione a 830 metri d’altezza, sulle colline tra i fiumi Ofanto e Bradano, il suo nome pare derivi da un lago dell’epoca quaternaria “lacus pensilis” lago sospeso, che occupava la Valle di Vitalba. Qui sorge uno dei famosi castelli federiciani a dominare l’intera valle e i dintorni. Il grande fabbricato a pianta rettangolare e racchiuso da quattro torri angolari, ha subito nei secoli, numerosi rimaneggiamenti. L’interno del castello è diviso da due cortili, mentre gli ambienti residenziali sono ubicati su due livelli e su tre lati intorno a quello maggiore, nella zona nord dell’edificio.
La favorevole posizione del castello e le sue imponenti dimensioni, adatte alle esigenze di sosta e di soggiorno, provano che l’imperatore Federico ha voluto Lagopesole proprio come residenza di caccia. La parte più antica è quella del cosidetto “cortile piccolo”, con un imponente mastio a torre quadrata posto al centro. Attraversando un portale a sesto acuto decorato si accede invece all’interno del “cortile grande”. Nella zona ubicata nel lato del cortile grande vi è una bellissima Cappella di stile angioino e diverse sale tra le quali quelle denominate “dell’imperatore e dell’imperatrice”, di notevole pregio artistico. Il castello, per i suoi fregi e per l’alternarsi di stili che lo compongono, rappresenta uno degli esempi più belli e caratteristici di castelli federiciani nel Sud Italia.
DISTANZA DA MATERA: 111 Km
Si attesta che nel territorio di Melfi vi furono insediamenti abitativi già in Età Neolitica, nella pianura del Basso Melfese lungo il fiume Ofanto. Posta ai piedi del Monte Vulture, la città di Melfi, già centro pre – romano, acquista importanza solo nel Medioevo: capitale dei Normanni del sud prima di Palermo, si oppose ai Bizantini, fu saccheggiata da Federico Barbarossa e fedele poi alla casata sveva. Successivamente divenne feudo degli Orange e dei Doria e fiorente centro commerciale.
Interessantissime sono l’Acropoli di epoca dauna (VIII -V sec. a.C.) con Necropoli e un’altra Acropoli di epoca sannitica (IV sec. a.C.) sulla stessa area della precedente ma con due Necropoli sulle colline Cappuccini e Valleverde rinvenute sul sito attuale della città. Reperti riguardanti queste epoche sono conservati nel Castello, dove ha sede il “Museo Archeologico del Melfese” con materiale di varia provenienza e il sarcofago di Rapolla di origine asiatica, del II sec. d.C. La storia urbana di Melfi si articola intorno e in rapporto con il Castello, che domina il borgo murato in cui vivevano coloni, artigiani e militari al servizio del castello. Si tratta di uno tra i più belli e più importanti castelli dell’ ex Regno di Napoli che così maestoso si innalza dalla viva roccia, al culmine della collina cittadina a 531m. s.l.m. Ampliato da Federico II di Svevia, che fece costruire la torre di Marcangione, dal nome del brigante che nel ‘600 vi fu rinchiuso, e la cisterna nel cortile posteriore, nel 1231 vi promulgò le Costituitiones Augustales, volte a regolare il diritto feudale, primo esempio organico di leggi scritte di contenuto penale e civile. Di notevole interesse è anche il Duomo, eretto da Guglielmo il Malo nel 1153, e ricostruito dopo il terremoto del 1564 in forme barocche. Tra le opere conservate un notevole un Crocifisso in legno.
Istituito nel 1990, complessivamente il Parco si estende per oltre 200.000 ettari e comprende oltre al gruppo montuoso del Pollino, anche il Monte Alpi in territorio lucano ed i Monti dell’Orsomarso in territorio calabro. Nel territorio del Parco sono compresi 56 Comuni nelle province di Potenza, Matera e Cosenza e vi è la possibilità di visitare vari monumenti e reperti archeologici, ruderi di castelli, di rocche di fortificazione, di conventi, di monasteri, santuari, chiese e cappelle Basiliane, cupole Basiliane nonchè isole linguistiche di origine albanese.Molte sono le tradizioni, i costumi, i piatti tipici da trovare nelle varie località del Parco.
Una delle escursioni tipiche del Parco è quella del Monte la Spina dove si trovano i famosi Pini Loricati che sono frammisti ai faggi e immense praterie dove pascolano mandrie di bovini guidate da pastori che, con mani esperte, trasformano il latte in genuini caciocavalli; una natura incontaminata che è la base di riti come la sagra dell’Abete di Rotonda o la festa dell’Antenna di Castelsaraceno; o ancora, le processioni estive dei Santuari, come avviene alla Madonna del Pollino. La forza delle tradizioni in questi territori è ben documentata dalla tenacia delle popolazioni albanofone di San Costantino Albanese e di San Paolo Albanese che hanno conservato dopo secoli di esilio dalla loro patria, lingua, costumi e riti religiosi.
DISTANZA DA MATERA: 244 Km
Arrivando a Maratea si possono comprendere appieno le ragioni dell’origine del suo nome “Thea Maris”, “Dea del Mare”: si tratta di una località sospesa tra un mare cristallino e una aspra montagna che offre una gamma davvero sorprendente di attrattive agli ospiti: splendidi fondali ricchi di coloratissima flora e fauna oltre che di relitti e reperti archeologici, spiagge accoglienti, piccole calette di sabbia sotto i promontori a picco sul mare e grotte in parte sommerse, un borgo ricco di storia e di suggestivi scorci panoramici, e infine una dorsale montuosa che offre interessanti percorsi naturalistici sulle tracce di antichi sentieri utilizzati dagli abitanti nel passato per i loro fitti commerci con l’entroterra. Da visitare il santuario di San Biagio, patrono della città, sulla cima del monte omonimo, sul quale troneggia la statua del Cristo, alta 22 metri, che abbraccia simbolicamente tutta la baia.
DISTANZA DA MATERA: 92 Km
Fondata nel II° secolo a.c. dai romani, è il capoluogo più alto d’Italia che si abbarbica su di un monte dominando la valle del Basento. Tra i monumenti più importanti è d’obbligo visitare il ponticello romano del 280 a.c. e la villa di epoca imperiale romana che si trova nella zona di Malvaccaro. Il centro storico potentino è caratterizzato da Via Pretoria una elegante stradina che attraversa da est ad ovest la città vecchia. Percorrendo un itinerario pedonale si possono vedere gli ambienti urbani e gli edifici più importanti del centro storico potentino ed in particolare Rione Santa Lucia, Via Albini, Via Rosica, Via IV Novembre, Via O. Flacco, Corso Umberto I°.
Tra le più importanti realtà del capoluogo lucano abbiamo il Museo Archeologico, il Conservatorio di Musica Gesualdo da Venosa, la Biblioteca Nazionale, il Teatro Francesco Stabile e la sede dell’Università degli studi della Basilicata. Molto interessante è la “Sfilata dei Turchi”, festa patronale del 29 Maggio in onore di San Gerardo, che è una rievocazione storica dell’invasione turcomanna miracolosamente respinta dai potentini con l’aiuto del santo patrono.